Training Course “Youth Employment Toolbox”

Il progetto “Youth Employment Toolbox” e l’esperienza di Stefania

Sono Stefania Correale, volontaria presso Gesco, un Consorzio di Cooperativa del territorio napoletano, e vorrei parlarvi dell’opportunità che mi è stata concessa di prendere parte ad un progetto di mobilità a Budapest, Ungheria.

Il training in cui sono stata coinvolta è stato veramente interessante, sia perché è stato un progetto totalmente diverso da quelli a cui avevo già partecipato in precedenza, sia perché mi ha permesso di “toccare con mano” il problema della disoccupazione in Ungheria, dandoci possibilità concrete di confronto sul campo con persone e associazioni che si sono messe a disposizione per parlare del loro lavoro e rispondere alle nostre numerose domande e curiosità.

Allo stesso tempo è stato un progetto che ha portato alla scoperta di tante idee creative per reinventarsi, come ad esempio gli spazi di co-working, una realtà che non avevo mai avuto modo di vedere nella mia città, Napoli, ma veramente innovativa e coinvolgente.

Il Co-Working

Stiamo parlando di tutte quelle persone che condividono un ambiente dove poter lavorare, ma a differenza del classico ufficio, in questo caso tutti hanno una diversa attività da svolgere che si configura autonoma ed indipendente rispetto alle altre.

Infatti si tratta di lavoratori che, di solito, non sono impiegati nella stessa azienda o organizzazione, ed in tal modo il co-working rappresenta uno stile lavorativo che parrebbe assomigliare più ad un raduno di tipo sociale dove confluiscono idee, valori, sinergie di persone di talento che magari si occupano a livello professionale di campi e materie completamente differenti gli uni dagli altri.

Il Networking

Inoltre, si è trattata di un’occasione davvero preziosa per me che sono un assistente sociale; il potersi confrontare con le organizzazioni ungheresi che operano nel sociale e che ogni giorno nonostante le tante difficoltà del paese vanno avanti nel loro lavoro. Ugualmente, il potersi misurare con le differenze culturali, di opinione e di pensiero, rappresenta infatti il modo migliore per crescere ed arricchirsi dal punto di vista sia umano che professionale.

Ringrazio l’organizzazione francese Odyssee di Bordeaux per questo splendido progetto e spero che in futuro ci saranno altre occasioni del genere, magari per riscoprire altre tematiche sociali importanti.

Ringrazio tutti i partecipanti per lo splendido gruppo che si è creato, e l’Associazione Nous per avermi dato fiducia e avermi spinta a partecipare a questo progetto.