Burkinabè Rising al RomAfrica Film Festival

Burkinabè Rising

Eccoci, carichi di pura energia, più umani rispetto a prima e più sensibili su molte nuove tematiche: tutti questi cambiamenti positivi sono il frutto della quarta edizione del RomAfrica film festival tenutosi a Roma dal 18 al 22 luglio.

Grazie alle numerose proiezioni dei film nelle sale della Casa del Cinema a Villa Borghese e a quelle serali sotto il cielo stellato abbiamo avuto la possibilità di avvicinarci alla cultura africana, di scoprire le difficoltà e le sfide presenti nel continente e la forza di trovare quella pura energia che spinge ad andare avanti e a combattere per rendere il proprio continente un posto più bello per viverci. Tutti i film sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo: trasmettere l’energia del continente africano, l’energia delle donne che si muovono in contesti difficili, l’energia di chi vive e si impegna a modificare il presente con la sola forza dell’arte e della condivisione, l’energia dei giovani che cercano di portare cambiamenti significativi nei propri paesi.

Domenica il 22, alle ore 17.30 è stato proiettato il documentario ‘’Burkinabè Rising’’ di Iara Lee, che ha presenziato alla proiezione per scambiare pareri ed opinioni con il numeroso pubblico che ha riempito la sala.

Il documentario inizia con una musica carica di positività, colori vivaci, luci e contrasti che contribuiscono a raccontare in maniera vivida le storie degli artisti e attivisti intervistati in maniera molto dinamica: le immagini, accompagnate dalle musiche e dai ritmi burkinabè, sono capaci di far provare la vivace atmosfera artistica e politica del luogo, proiettandoti letteralmente ad Ouagadougou e facendoti sentire parte integrante di quel popolo.

La regista riesce a trasmettere l’energia, la forza di volontà, la creatività e la dedizione di un intero popolo che nonostante le sfide e le tante difficoltà è riuscito a trovare quella forza grazie alla quale stanno provando a creare un paese migliore dove continuare a vivere e creare.

Come ha sottolineato la regista ci sono tanti film che mostrano solo i lati negativi e spesso drammatici dell’Africa.

L’obiettivo del suo film, invece,  non è stato pertanto raccontare delle problematiche presenti in Burkina Faso, ma di focalizzarsi sulla cultura e sulla produzione artistica, presentandone il lato positivo, solare e pieno di energia. Uno dei tratti comuni alle produzioni della regista Iara Lee è quello di portare all’attenzione storie poco note che avvengono in luoghi lontani dai riflettori, portandoci a conoscere sempre nuove realtà.

Per poter raccontare questo fenomeno è stata fondamentale l’interazione con le persone del posto, raccogliendo i loro punti di vista e creando un legame capace di trasmettere le esperienze vissute, esperienze che hanno raggiunto l’intera platea che si è intrattenuta al termine della proiezione per poter condividere le proprie sensazioni e le proprie emozioni, raccontando come siano stati raggiunti dall’umanità, dalla vitalità e dall’energia prodotta dagli artisti, per sentire questa energia però non è sufficiente guardare documentari, film o semplicemente informarsi su queste realtà che esistono a volte anche a fianco a noi e della cui esistenza non ne abbiamo consapevolezza: bisogna fare un passo in più oltre ad informarsi, essere attivi ed agire.

Ci auguriamo che il pubblico abbia assimilato la purezza e l’umanità trasmessa dalle storie raccontate nel documentario, così come auspicato dalla regista, sottolineando la necessità di assorbire l’umanità africana che nella nostra società modernizzata viene sempre più a mancare ma che può essere ancora trovata in Africa.