Differenze e somiglianze tra Italia e Russia

Prima domanda appena arrivata a Krasnoyarsk: Hai subito un qualche shock culturale? La mia risposta, in generale, è no. Forse perché ho già vissuto in Russia, so quali sono le tradizioni, e so esattamente cosa aspettarmi e cosa NON aspettarmi. Ma, quali sono le differenze più tangibili?

  1. IN CODA. E’ risaputo che noi italiani siamo dei “master” nel saltare la coda. Odiamo le code, come odiamo aspettare. Ed è per questo che cerchiamo ogni modo per evitare di aspettare il minor tempo possibile: ci fiondiamo in coda come un avvoltoio su una preda, cerchiamo qualcuno che conosciamo più avanti, i più audaci inventano le più becere scuse per passare avanti. Ci si guarda angosciati, sbuffando a destra ed a sinistra, imprecando, tutto perché “La fila che non hai scelto è sempre la più veloce”. Ma cosa comporta in Italia un “sorpasso” in coda? A volte delle vere e proprie sommosse popolari. Ed in Russia? Devo dire che le code sono lineari, ed i russi sono civili e calmi. Fatta eccezione per la maggior parte delle “Babushke”. C’è questo binomio tra “Anziana signora con bastone, carina, gentile, bisognosa di aiuto” e “Anziana signora che si trasforma in Flash e ti sorpassa senza battere ciglio”.
  2. AL RISTORANTE. In Italia è norma trovare pane e grissini al tavolo; seguire un ordine nella portata dei piatti, e concludere il tutto con un caffè e/o un amaro. Scordatevi tutto questo in Russia. I grissini non esistono, il pane viene ordinato e/o comprato a seconda di quante “mezze fette” volete, non verrà seguito un ordine per la portata dei piatti: le varie pietanze verranno consumate in contemporanea. La pasta è vista come un contorno, così come il riso. E non stupitevi di vedere un russo bere cappuccino o the caldo assaporando una zuppa, un piatto di carne o di pesce.
  3. CAFFE’ O THE? Si sa che l’italiano ha il culto del caffè. Ne esistono di svariati tipi e seguiamo regole ferree su quando bere un determinato tipo di caffè. Per esempio, il cappuccino è socialmente accettabile solo a colazione. Per l’italiano, il “bere un caffè” o la pausa caffè in ufficio è un momento sacro, breve e di interazione sociale. Tendenzialmente si degusta un caffè in piedi, ma se si ha tempo, è una occasione per stare in compagnia, e lo si può assaporare anche da seduti al bar. I russi amano il the (e lo capisco. Quando fa freddo, si ha piacere a degustare una bevanda calda in grado di riscaldarti), il cappuccino ed il latte (Attenzione: per loro il “latte” è latte montato con una goccia di caffè!), che bevono a qualsiasi ora. Ed è per questo che l’italiano inorridisce quando si trova di fronte dei russi che bevono cappuccino ad ora di pranzo, accompagnato da un pasto completo. Non voglio criticarli troppo per questo, ma se vogliamo discutere riguardo la raffinatezza del palato e per l’accostamento di sapori, il caffè e/o il latte prima o durante i pasti, tende a lasciare in bocca un sapore (ottimo, ma intenso) che altera il sapore delle pietanze che si degustano.
  4. ABBIGLIAMENTO. L’Italia è conosciuta nel mondo per le famose e importanti “firme” che operano nella moda. Brand di risonanza mondiale, che fanno onore alla nostra terra. L’italiano medio non può permettersi di acquistare capi firmati di Prada, Gucci, Armani, Ferrè, Dolce e Gabbana, anche se grazie agli outlet, si possono trovare capi di brand famosi a prezzi ribassati, in quanto vendono articoli delle collezioni passate, quindi a prezzi più accessibili. Tendenzialmente l’italiano medio veste in maniera più economica, cercando di essere comunque di classe, anche se non sempre ci riesce.
  5. VOCABOLARIO. Noi italiani abbiamo un vocabolario molto più “vasto” per quanto riguarda le parolacce, e ne inventiamo di tutte i colori, anche in campo religioso. Sempre più spesso alcuni termini vengono usati come “normale” intercalare nel parlare quotidiano, senza avere la completa consapevolezza che il termine che si usa è spesso una imprecazione. Anche la Russia prolifera di parolacce, ma in quantità minore e meno fantasiosa, volgare e scurrile di noi Italiani. Un punto, quindi, alla Russia per il “bon ton”.
  6. IN AUTO. L’italiano medio, soprattutto quello che vive nelle grandi città, dove il traffico è spesso congestionato, è impaziente, impreca, grida, gesticola, ha sempre ragione lui…ma guai a toccargli l’auto. La propria auto è considerata come un figlio: non bisogna farle alcun male e non si deve sporcare. Salvo quando l’auto è di qualcun altro: “Tanto non è mia”. E i russi? Tendenzialmente, il russo è più civile e calmo, raramente si vede qualcuno imprecare contro “ignoti”. C’è da dire, però, che la cintura è considerata un optional e che la guida di molti appare poco sicura. Per quanto riguarda l’attaccamento alle auto, c’è questa discrepanza tra auto nuove e tenute con cura e vecchie auto tenute assieme con lo scotch.
  7. SORRISI E SALUTI. Noi italiani, indipendentemente da persone del Nord o del Sud Italia, abbiamo la tendenza a salutare chiunque si presenti davanti a noi e a sorridere per ogni cosa. Ciò non vuol dire che le persone scortesi non esistano. E non mi va di giudicare i russi per la loro (almeno inizialmente) apparenza rigida e fredda. Uno straniero che arriva in Russia per la prima volta potrebbe rimanere stranito, ma è semplicemente una differenza culturale. Una volta presa confidenza e conosciuta l’anima della Russia e dei russi, scoprirete che non sono dissimili dagli italiani: ospitali, casinisti, inaffidabili, scaltri, diffidenti all’inizio ma poi estremamente generosi.